In mezzo alla vastità azzurra dell’Atlantico, Madre Natura ha creato una terra di straordinaria bellezza che invita alla sua scoperta: l’Arcipelago delle Azzorre.
Ogni isola è un caleidoscopio di paesaggi, persone, tradizioni secolari, rispetto della natura, un vero e proprio paradiso che conserva la purezza delle origini.
Tutte le isole offrono crateri vulcanici con laghi color zaffiro, colline e pascoli circondati da siepi di ortensie, sorgenti di acqua calda e geyser, scogliere a strapiombo e piccole baie ma soprattutto una vasta scelta di sport da praticare.
Nove isole, nove piccoli mondi, che hanno tanto in comune, ma presentano anche molte differenze, e dove la simpatia e l’ospitalità della gente si sente ovunque. Ecco le principali:
Sao Miguel
L’isola di Sao Miguel, la più grande, popolata e frequentata dell’arcipelago, stupisce per i numerosi crateri vulcanici spenti che ospitano al centro laghi e lagune di mille sfumature. Assolutamente da visitare la laguna di Sete Cidades, il Lagoa do Fogo, con lo spettacolo incomparabile di una lunga spiaggia bianca affacciata sull’acqua blu intenso e la Vale das Furnas con il parco sub-tropicale dove geyser, sbuffi d’acqua calda e di vapore creano la condizione perfetta per cucinare il cozido.
Faial
Dominata dal blu del mare e delle ortensie, l’isola di Faial è una vera terra di marinai ed è contraddistinta dal magnifico mondo di cenere del vulcano Capelinhos, la cui ultima eruzione, nel 1957, ha cambiato il volto dell’estremità occidentale dell’isola.
Terceira
L’isola di Terceira è la più vivace ed è conosciuta per i tipici tempietti (gli imperios) e per le eleganti dimore con i balconi in ferro battuto, le finestre a griglia e le facciate in colori pastello del suo capoluogo Angra do Heroismo, città Patrimonio dell’UNESCO.
Pico
Inconfondibile grazie alla montagna di 2.500 mt che la domina e ai paesaggi quasi lunari, l’isola di Pico fu patria di grandi balenieri, di cui resta testimonianza a Lajes e al suo piccolo Museu dos Baleeiros: allestito in una antica casa di legno dove si custodivano le scialuppe per la caccia alla balena, il museo raccoglie alcuni oggetti e pezzi di interesse etnografico oltre che un filmato sulla vita dei cacciatori: una cosa da conoscere e “superare” senza dimenticare.